E’ arrivato uno dei prodotti più attesi per videomaker, fotografi e designer 3D: il nuovo MacBook Pro con i processori M1 Pro ed M1 Max.
Ormai da anni si rivela uno dei laptop ad uso professionale più usato e venduto al mondo.
STUPITI BEN 2 VOLTE
La particolarità di quest’anno è che hanno lanciato ben 2 processori: M1 Pro ed M1 Max.
Questi due SOC confermano tutto ciò che abbiamo visto nell’M1 lo scorso anno, quest’anno però con più CPU core e GPU core.
Più precisamente 10 core di cui 8 ad alte prestazioni e 2 ad alta efficienza per entrambe le CPU, ma variano le possibili configurazioni delle GPU, partendo da 16 fino ad arrivare a 32 core.
Inoltre quest’anno sono stati aggiunti decoder interni per la conversione video (compressa) e anche per il pro res.
Sul Pro gli encoder sono 1 per i video e 1 per il Pro Res, nell’M1 Max 2 per i video e 2 per il Pro Res.
Inoltre si riconfermano molto efficienti dal punto di vista dei consumi e delle temperature, infatti anche dopo lunghi carichi è raro che capiti di sentire le ventole attivarsi.
Per maggiori informazioni, qui trovate l’articolo specifico sui processori e i benchmark
RETRO’, MA…
Il design presentato quest’anno non ha più l’iconico stile minimal dei predecessori, sembra anzi fare un passo indietro di un decennio con un look più “tozzo” e meno elegante. Da un design pieno di curve e leggero si passa a qualcosa di più retrò e squadrato. L’aumento di pesantezza del design non è soltanto estetico, effettivamente, i nuovi MacBook Pro sono anche più pesanti (circa 220gr in più).
Anche i piedini aumentano notevolmente di dimensioni, ma questo è probabilmente giustificato dalla necessità di tenere più sollevato il dispositivo in maniera che il si scaldi più difficilmente.
In ogni modo il design risulta retrò quando il MacBook Pro è chiuso, nel momento in cui lo apri…wow!
E’ una boccata di aria fresca!
Lo schermo non è minimamente paragonabile col precedente.
I bordi si assottigliano e lo schermo si ingrandisce.
Anche lo schermo si assottiglia (con spessore inferiore ai 4mm)
La scritta MacBook Pro scompare dal bordo inferiore dello schermo, e appare, invece, incisa nella parte posteriore.
La tastiera è totalmente nera.
Scompare la Touchbar.
E infine c’è il tanto odiato, ma anche iconicissimo NOTCH.
ODIATO, MA DA CHI?
Moltissimi, si sono inorriditi alla presentazione vedendo comparire il notch anche sui MacBook Pro.
Da anni ormai, tantissimi criticano il notch sugli iPhone e va avanti la battaglia.
Ma effettivamente chi sono i principali hater del notch?
Nella maggior parte dei casi sono individui che comunque, se esso non fosse presente, a prescindere farebbero una critica a qualcos’altro di superfluo.
Apple questo lo sa, e ha deciso di sfruttare questo elemento per far parlare di sé e per rendere iconograficamente riconoscibili i suoi prodotti.
Infatti sul MacBook Pro, se non per motivi di design e riconoscibilità, la presenza del notch, non è giustificabile.
C’è da precisare però, che esso non toglie spazio allo schermo, dato che si trova sulla barra degli strumenti (su macOSX si trova nella parte superiore dello schermo)e che a schermo intero si mimetizza totalmente grazie al display mini-led che offre dei neri molto simili a quelli di un OLED.
GODURIA PER GLI OCCHI
Lo schermo, con l’assottigliarsi dei bordi, passa a una risoluzione leggermente più alta 3024×1964 per il 14” e 3456×2234 per il 16”, anche se i ppi (254) rimangono invariati
Dal classico display retina si passa al retina XDR.
La sua caratteristica principale sono i mini-led che lo rendono luminosissimo, infatti si parla di 1600 nits come picco massimo e di 1000 nits come luminosità sostenuta.
Come per gli iPhone 13 pro e 13 pro max, lo schermo è ProMotion ovvero è 120Hz adattivi.
Il refresh rate non rimane sempre fisso a 120hz, ma varia a seconda della necessità, andando a incidere positivamente sui suoi consumi e sulla durata della batteria.
SAPER ASCOLTARE E TORNARE INDIETRO
Il MacBook Pro del 2021 ha ricevuto molte critiche per quelli che sono stati visti come “passi indietro”.
Apple in questi anni ha fatto diversi esperimenti, alcuni hanno avuto buon esito, altri meno. Non sempre si riesce a fare le cose giuste al primo tentativo, spesso si raggiunge il successo sbagliando e provando. L’intelligenza sta nel saper fare un passo indietro quando ci si rende conto che la via nuova non è meglio della precedente, senza intestardirsi in qualcosa che non piace a nessuno.
Per una volta, ha saputo cogliere i suggerimenti dati dai propri consumatori. Infatti sono stati reintrodotti il magsafe per la ricarica e le porte HDMI e SD.
UN GRADITISSIMO RITORNO
Una delle novità più gradite è stato il ritorno delle porte HDMI e il lettore SDXC.
Finalmente adesso non ci sarà per forza la necessità di usare adattatori, che spesso si smarriscono, si rivelano lenti o incompatibili!
Sarà di nuovo possibile collegare direttamente il proprio MacBook Pro ad uno schermo esterno senza l’uso di adattatori, purtroppo però è una vittoria che viene un po’ smorzata dal fatto che la porta sia HDMI 2.0 anziché 2.1.
Le porte passano da thunderbolt 3 a thunderbolt 4 e aumentano anche numericamente, diventando 3 anziché 2 rispetto al 13” con M1, una in meno però rispetto al 16” intel.
POTEVANO ANCHE RISPARMIARSELO
La batteria dei nuovi MacBook Pro è eccezionale, apple ha dichiarato nel 14” fino a 17 ore di riproduzione video e 11 di navigazione web in wireless e nel 16” fino a 21 ore di riproduzione video e 14 di navigazione web in wireless.
Inoltre le prestazioni del laptop, a differenza della maggior parte della concorrenza, rimangono invariate se esso è attaccato o meno alla corrente con l’alimentatore.
Il ritorno del magsafe ha significato anche una carica della batteria incredibilmente rapida: 50% in 30min.
Purtroppo sono state prese alcune decisioni discutibili ed evitabili per quanto riguarda l’alimentatore. Con la versione base del 14”, infatti, non viene fornito l’alimentatore da 96w che permette il fast-charge. Aggiungendo 20€ però è possibile acquistarlo al posto di quello da 67w.
Per avere il fast-charge sul 14”, basta un alimentatore dai 96w in sù(sia magsafe che usb c). Storia diversa invece per il 16”, che per essere caricato con il fast charge, necessita per forza della porta magsafe con un alimentatore da 140w. Se non altro, in questo caso, è l’unico fornito in dotazione.
SIAMO FINALMENTE NEL 2021
Altra novità, super gradita e attesa da molto: il miglioramento della qualità della webcam.
Finalmente è in full HD, e riuscendo a catturare meglio la luce, l’immagine risulta molto meno sgranata in presenza di poca luce.
UNA RICONFERMA
Gli speakers ancora una volta sono ottimi, si riconfermano i migliori speaker su laptop.
La qualità audio è molto simile nel 14” e nel 16”, quest’ultimo presenta però dei bassi più profondi che il rendono il suono ancora più corposo.
IL CONTO!
Eccoci arrivati al vero tasto dolente: il prezzo.
Come tutti i prodotti apple, il prezzo è una delle caratteristiche che viene maggiormente e più ferocemente criticata.
I MacBook Pro sono molto, molto costosi, soprattutto se vengono pensati come semplici laptop. Nulla di più di più sbagliato perché sono strumenti di editing, elaborazione e modellazione 3d professionale. Ciò non toglie che siano molto costosi, soprattutto la personalizzazione di alcune parti (che per come è strutturato il processore M1 non possono più essere cambiate successivamente) come ad esempio la ram.
C’è da tenere a mente però che come nei laptop “normali”, il prezzo varia a seconda della necessità (esistono laptop da gaming che si aggirano intorno allo stesso prezzo del MacBook Pro), anche nel mondo apple i prezzi variano a seconda della necessità.
Se volete un semplice laptop, sicuramente il MacBook pro non è l’acquisto giusto, per l’uso quotidiano e “leggero” c’è il ben più economico MacBook Air.